
[…] Intanto, io e mio fratello ce ne stavamo su una grande duna di sale poco distante, come astronomi, insieme ad altri, e con la Luna lucidata dal Maestrale, il collo a pezzi per tentare di vedere pure noi dove si trovassero quelli… e nonna, di là, seduta all’aria fresca, in viaggio estivo di vacanza, che sbadigliava a parlare con la televisione: -bedda matre, figghiu miu, ma che vuoi dire che siamo diventati futurosi?
Poi si sentì dal microfono di Armstrong quella frase che ci commosse tutti e uno dei compari sgranò gli occhi.
-Cumpa’ che è questa cosa del piede piccolo piccolo, di Armestronghe, che minghia dice?
– Ma no cumpà, vuole dire che prima si fanno i passi piccoli piccoli per quelli grandi da fare dopo, quelli di tutti, insomma…
– Tutti… tutti chi? ci stanno pure i piccidriddi?
– Americani sono, chiddi i picciuoli ci l’hannu, pecciò dicono quello che ci pare. […]
dalle Memorie di un Pulcino di Latta, di e con Gaetano Marino
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fantastico, ironico, esilarante.
e quanto darei per tornare a quel maestralino… è proprio andata così… grazie per il commento. Gaetano