Adattamento di Gaetano Marino. Messa in voce di Francesco Nonnis
[…] Il padre e i fratelli – uomini rozzi e ubriaconi – s’erano fissati in mente che lei dovesse sposare Mattia, il pastore ricco, e la maltrattavano. Lei non poteva aprire bocca che subito non si sentisse minacciata di venire trascinata per i capelli: intorno a sé non vedeva che visi inferociti, occhi verdi d’ira, e non udiva che parole d’offesa. Bastava che comparisse lei perché tutti i suoi parenti prendessero l’aspetto di cani arrabbiati. Ma lei restava dura. Diceva: — Maltrattatemi pure, strappatemi i capelli, fatemi a pezzi: e l’ultimo pezzetto dirà no, no, e no. […]
Un racconto duro che mette a nudo la condizione della donna in anni certo lontani, ma ancora oggi non arrivati a un punto di non ritorno. La protagonista appare determinata, fiera anche nel pianto, libera nonostante tutto, coraggiosa. Gli uomini meschini, convinti di poter gestire legittimamente il destino di una donna. Sordida la loro alleanza nell’incapacità di comprendere l’ansia di libertà e di autodeterminazione di Sarra, la protagonista. Un racconto ricco di fascino e di dolore. Ottima e avvincente la lettura del bravissimo Francesco Nonnis.
Grazie Giuseppe, brava Deledda nel raccontare, e un ottimo Francesco d’annata… 🙂
Grazia Deledda è una continua rivelazione. E leggendola e rileggendola si scoprono sempre nuovi aspetti.